6 Novembre

Il giorno della festa di San Leonardo, i solenni festeggiamenti in suo onore, iniziano all’alba. Alle cinque del mattino, nella chiesa parrocchiale, viene recitato l’“Uffizio” in onore di San Leonardo, un insieme di preghiere in latino, italiano e siciliano della durata di 2 ore (nel passato al termine dell’Ufficio veniva celebrata la santa messa). L’“Uffizio” è recitato anche il 1° Gennaio e il giorno di Pasqua, in occasione delle svelature del Santo, e ogni volta che il paese, si trova in situazioni di pericolo a causa di calamità naturali. Anticamente anche la novena si recitava alle 5 del mattino, oggi invece viene recitata di pomeriggio nella chiesa di San Leonardo. Durante la recita dell’“Uffizio”, in tempi antichi, ai piedi dell’altare, veniva posto un crocifisso e gli uomini presenti in chiesa, si avvicinavano all’altare in ginocchio, battendosi con una catena e chiedendo perdono. Questa pratica era detta “I Pirduni”. Tutti coloro che partecipano alla recita dell’“Uffizio” del 6 Novembre, danno un’offerta, e con la somma che si raccoglie vengono sparati i primi fuochi d’artificio dando inizio ai festeggiamenti.

In mattinata vi è la Santa Messa Solenne ove al termine vi è la tradizionale processione per le vie del paese caratterizzata dall’uscita degli stendardi delle varie Congregazioni nel seguente ordine: Maria Santissima della Catena, Santa Lucia (Luciane), Immacolata (Immacolatine), Maria Santissima del Monte Carmelo (Figlie di Maria che ancora oggi portano per tutte le processioni il loro tipico abito marrone con velo bianco, abitino e cingolo marrone e bianco). Caratteristica e anche l’uscita dei due Stendardi di San Leonardo di cui uno apre e l’altro chiude la fila della processione. Nella processione, dopo le figlie di Maria vi è la “banderuola” della Congrega di cui essa è custode durante l’anno. Arrivati in Piazza Fontana il popolo dona la “Cuddura” al Santo per mano del Parroco cosi come pure quelle degli Angeli. Anticamente la “Cuddura” del Santo veniva donata non in Piazza Fontana, ma dinnanzi alla casa del cassiere. Queste artistiche “Cuddure” rimangono al cassiere. Da un paio di anni le cuddure degli angeli vengono sorteggiate a discrezione del cassiere. Le Cuddure escono da casa del Cassiere con dei soldi appesi.

Una volta le “Cuddure” decorate non venivano preparate solo per il Santo e gli Angeli ma anche per tutte le autorità civili e militari e per tutti i preti presenti durante la festa. In media venivano preparate 25 “Cuddure” decorate. La sera i devoti si ritrovano nuovamente in Chiesa per la celebrazione dell’Eucarestia subito dopo, la processione serale e al rientro del Simulacro in piazza vi è lo spettacolo piromusicale.

Una tradizione antica ma non annuale, ricorda che il 6 Novembre San Sebastiano protettore di Melia, venisse portato a Mongiuffi per l’incontro con San Leonardo. Stessa cosa avveniva a Melia per la festa di San Sebastiano il 20 Gennaio.

 

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